La Mission
Punto Alto prima di essere un'azienda, è un progetto, una missione che unisce il mondo del “luxury fashion” al sostenibile, utilizzando fibre naturali ed
eco-sostenibili, rispettando il naturale equilibrio della vita animale, vegetale e minerale.
Cruelty-free
In Punto Alto miriamo a utilizzare fibre sempre più innovative e ricercate, evitando materiali dannosi per l'uomo, che recano sofferenza agli animali e che provocano danni all'ambiente.
Tosa violenta di una pecora. (Australia)
Difatti purtroppo, non tutti sono a conoscenza dei retroscena che si celano negli allevamenti di pecore.
Per esempio, negli allevamenti in Australia, per velocizzare i tempi, si utilizzano metodi violenti di tosatura a discapito degli animali.
In Cina invece, per fare fronte alla crescente domanda di cashmere, il numero delle capre negli ultimi 10 anni è stato decuplicato, questo ha provocato la desertificazione dei pascoli e la morte di numerosi capi di bestiame per mancanza di cibo.
Per non parlare degli allevamenti intensivi di animali da pelliccia, di coccodrilli, di serpenti che per la vanità umana, vengono scuoiati vivi per le loro pelli e pellicce.
Anti desertificazione
Per evitare eccessivi consumi di acqua, pesticidi e fertilizzanti chimici in Punto Alto evitiamo accuratamente l'utilizzo del cotone, la cui coltivazione causa l'inaridimento e inquinamento del suolo.
Il fiocco del cotone per crescere ha bisogno di moltissima acqua e di continui trattamenti antiparassitari.
Il terreno dove è stato piantato non può essere coltivato per decenni a causa dell’impoverimento di minerali e l’eccessivo inquinamento del suolo causato dai pesticidi e dai fertilizzanti chimici.
Per la coltivazione di questa pianta, al confine tra Uzbekistan e Kazakistan nel corso dei decenni, i sovietici hanno prosciugato il Lago d' Aral, causando l'irreversibile conseguenza dell'inaridimento del territorio.